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Wright e l'architettura organica

Scritto da rosalvacontrino on . Postato in La casa della vita

Guggenheim-Museum-
Frank Lloyd Wright, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, 1943-59, Ink and color pencil on trace, 26 x 39-5/8", The Frank Lloyd Wright Foundation, © FLWrightFDN, Scottsdale, AZ.

Questo confluire dell’interno nell’esterno e viceversa spiega la frase «lo spazio interno divenne la realtà dell’edificio», non i muri, né i solai. Come tutti i trascendentalisti, anche Wright considerava la natura in termini pressoché mistici. Concepiva la natura con N maiuscola e sosteneva che la «Natura e tutto ciò che conosceremo dell’aspetto di Dio».
Per questo profondo rispetto della natura, i suoi edifici erano integrati al paesaggio avevano tutti uno scopo comune: permettere all’uomo di fare l’esperienza del bello naturale e di esserne partecipe con gioia e meraviglia. Era convinto che l’umanità, se integrata nel tessuto della natura, avrebbe reagito positivamente e si sarebbe sviluppata spiritualmente.
Wright definì le sue costruzioni «architettura organica», locuzione che era stata introdotta dal suo «lieber master», Louis Sullivan. Wright affermava che l’architettura organica era un’architettura in cui tutte parti sono collegate al tutto e in cui il tutto ha un rapporto con tutte le parti: continuità e integrità. In senso ancora più ampio, diceva che una costruzione organica qualunque sia la sua epoca di costruzione, è sempre adatta all’epoca, al luogo e adatta all’uomo.
Nel 1908, in un articolo pubblicato dalla rivista Architectural Record dal titolo In the cause of architecture, lo stesso Wright sintetizzò in sei punti i principi fondamentali dell’architettura organica:
  1. la semplicità raggiungibile solo con l’eliminazione degli elementi superflui, compreso le pareti divisorie interne, e la concezione delle stanze come luogo chiuso; la semplificazione della pianta corrisponde ad una semplificazione della vita domestica con meno servitù;
  2.   la necessità che ci siano tanti stili di case quanti sono gli stili degli uomini;
  3. il rapporto armonico tra l’edificio e l’ambiente: “un edificio dovrebbe apparire come se sorgesse spontaneamente dal terreno dove è situato…” accentuando l’aggetto delle superfici orizzontali della casa. Anche l’arredamento deve essere parte integrante ed organica dell’edificio (gli arredi sono disegnati dall‘architetto stesso e ed incassati nelle pareti). Gli impianti,poi, devono essere incorporati come elementi integrati nella struttura;
  4. la necessità di scegliere colori in armonia con il paesaggio;
  5. la necessità di valorizzare i materiali nel loro aspetto naturale ed evidenziare il sistema costruttivo degli edifici, rendendo evidenti gli elementi portanti e quelli portati; evitare,inoltre, le combinazioni di diversi materiali usandone possibilmente uno la cui natura si leghi all’edificio divenendo espressione della sua funzione;
  6. l’esigenza di integrità spirituale dell’architettura: secondo Wright un edificio doveva possedere qualità analoghe a quelle umane, sincerità
Dall’inizio alla fine attraverso l’intero ventaglio delle opere di Wright, esiste un elemento importante che rimane costante, che prevale su tutte le altre considerazioni e che è sempre, la prima considerazione dell’architetto: i valori umani.
Che si tratti di una semplice dimora o di un grande centro civico, di una fabbrica o di una cattedrale, di una fattoria o di una scuola, di una villa o di un grattacielo, la dove l’uomo è messo in relazione con gli di edifici di Wright, egli occupa il posto centrale.
In un libro intitolato A Testament spiega la sua concezione di umano: «Così come calcoliamo il sistema solare in termini di anni luce, può darsi che la luce interiore sia ciò che chiamiamo umanità. Questo elemento l’uomo luce è al disopra di ogni calcolo terreno... Come la luce del sole avvolge un oggetto indifeso, rilevandone la forma e l’espressione, così una luce corrispondente, di cui il sole è il simbolo, emana dalle opere ispirate dell’umanità. Questa luce interiore è l’assicurazione che l’Architettura, l’Arte e la Religione dell’uomo sono un’unica cosa: i suoi emblemi simbolici».
Cucine della Nonna nella realizzazione delle sue cucine predilige l’utilizzo di materiali naturali che rispettino l’ambiente. Per il nostro marchio l’etica ambientale è un valore fondamentale, l’attenzione all’ambiente non si manifesta soltanto attraverso il rispetto delle norme imposte ma anche attraverso una concezione dell’architettura che abbia un rapporto organico ed equilibrato con l’ambiente naturale.